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EUMAN  ECE  NEWS  -  2017, 4

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Anno 2017, n.4                     EUMan ECE Newsletter                     Aprile 2017

 

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Contiene: I - Editoriale commentatoII - Le nostre iniziativeIII - Per approfondire

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I - Editoriale: il Miracolo Europeo, dal blog di Fabio Masini

 

Il Miracolo Europeo

 

Oggi, 9 maggio, si celebra la festa dell’Europa. Anche il compleanno di mia figlia (“Auguri, Elena!”); ma di solito, per lei, le celebrazioni sono un po’ meno solenni…

La domanda è: quale Europa dobbiamo festeggiare? O meglio, che cosa esattamente è rimasto da festeggiare dell’Europa che abbiamo oggi? E cosa dobbiamo apprestarci a fare, per completare quello che di Europa ancora manca?

Motivi per festeggiare ce ne sono. L’integrazione europea rappresenta l’unica speranza concreta di mostrare al mondo che una convivenza civile non basata sul potere assoluto degli Stati nazione è possibile, anche laddove quegli Stati hanno consolidato con secoli di esistenza e di politiche di potenza il proprio rapporto di lealtà esclusiva ed assoluta nei confronti dei “propri” cittadini-sudditi, come è avvenuto appunto in Europa.

In questa logica tutto il percorso di condivisione della sovranità finora compiuto è un traguardo raggiunto. L’Europa di Schengen, quella del mercato unico, l’Europa dell’euro, che nonostante le sciocchezze sempre più diffuse sulle sue colpe è la più colossale scommessa mai tentata nella storia dell’uomo e che solo a causa del mancato completamento del disegno europeo complessivo attorno ad esso crea distorsioni che rischiano di allontanare, piuttosto che unire, i popoli europei. L’Europa che finalmente, dopo decenni, si decide a vietare i costi del roaming per consentire a tutti di effettuare un accesso ad internet o una telefonata senza subire costi proibitivi; che difende i diritti di chi si sposta dentro ai suoi confini differenziandoli da quelli degli altri. Insomma, l’Europa che fa sentire ai propri cittadini di essere membri di una collettività più ampia di quella nazionale, che ne tutela in prima persona gli interessi, anche contro gli interessi degli Stati nazionali (o di chi si appropria del potere degli Stati nazionali per difendere i propri interessi).

Questo è quello che dobbiamo salvare, e festeggiare, dell’Europa: la condivisione della sovranità (ossia l’esercizio collettivo delle scelte) fra cittadini indipendentemente dalle appartenenze amministrative statali, che sono semplici accidenti della storia (o il risultato di compromessi diplomatici).

Eppure, oggi, proprio questo senso dell’integrazione europea si è perso, o rischia di perdersi. Smarrito dietro ai Vertici intergovernativi per raggiungere inutili consensi unanimi, quindi sul nulla. Nascosto dietro irriducibili interessi elettorali delle elites al potere, che se ne infischiano dei propri cittadini e dei loro bisogni, che sono per la maggior parte condivisi, indipendentemente dalle appartenenze statali. È l’Europa degli interessi particolari, che cercano la sponda dei governi nazionali col loro potere di veto sulle decisioni collettive per difendere le proprie posizione di rendita. L’Europa del “non c’è alternativa all’austerità”; e invece c’è eccome: basterebbe trasferire al bilancio europeo le risorse per effettuare investimenti, innovazione, ricerca. L’Europa che sceglie muri e barricate per affrontare le sfide dell’immigrazione e della sicurezza. Questa è l’Europa che non solo non dobbiamo festeggiare; ma che dobbiamo denunciare come uno dei più pericolosi assalti alla democrazia, al benessere presente e futuro dei cittadini, al mantenimento della pace nel Vecchio Continente.

Festeggiamo quindi l’idea di Europa, quella originariamente sperata dai suoi padri fondatori, che avevano alle spalle lo spettro delle guerre civili (le due guerre mondiali) e che avevano capito che solo tramite la condivisione di sovranità, la scissione fra lo Stato nazione e la possibilità di esercitare i diritti democratici di scelta collettiva dei cittadini, poteva essere frantumato, polverizzato il pericolo di conflitti armati. Quella della dichiarazione Schuman che venne pronunciata il 9 maggio del 1950 e che oggi celebriamo, in cui si indicava la strada verso una federazione europea.

E denunciamo invece l’Europa per quello che è diventata. Per essersi allontanata da quel modello, per aver tradito i padri fondatori e mezzo miliardo di cittadini europei. Per aver rinnegato lo spirito democratico in onore della difesa del potere delle caste nazionali.

Oggi, più che mai, l’Europa ha urgenza di tornare ad essere quello che doveva essere già settant’anni fa: un grande esperimento di costruzione di una democrazia multilivello, nel quale gli Stati-nazione sono solo uno dei tanti livelli di scelta collettiva, di confronto politico, di vita sociale. Perché questo accada, probabilmente, serve un miracolo. Ma io, ai miracoli, ho deciso di crederci; e soprattutto ho deciso di fare, nel mio piccolo, tutto quanto è possibile perché si realizzino.

 

Fabio Masini - http://formiche.net/2017/05/09/il-miracolo-europeo/

 

II - Le nostre iniziative

 

Aprile ha visto soprattutto la finalizzazione della preparazione dei gruppi coinvolti nella prima Giornata di Consapevolezza Europea partecipativa realizzata da studenti.

Il 28 aprile 2017 la Giornata è poi andata in scena al Teatro Sociale di Busto Arsizio, con il patrocinio e sostegno del Comune di Busto Arsizio e la partecipazione di Bruno Marasà, Direttore dell’Ufficio milanese d’Informazione del Parlamento europeo in Italia.

Dodici studentesse del liceo artistico Candiani, del liceo classico Berchet e del liceo artistico Caravaggio di Milano, del liceo scientifico Machiavelli di Pioltello hanno messo in scena lo spettacolo “Europa: che Passione! Storia di un amore tormentato” di Daniela Martinelli e Francesco Pigozzo. A seguire cinque studenti del Liceo Candiani hanno coordinato il dibattito sul tema “Europa e Migrazioni” davanti a una platea di 400 loro coetanei.

Il risultato della mattinata è stato molto positivo ed è servito a finalizzare un pacchetto didattico che verrà presentato in occasione della premiazione del concorso It’s EUMAN e sarà poi promossa in una nuova Giornata di Consapevolezza Europea in programma a Milano durante il prossimo Anno Scolastico. Il pacchetto può valere anche efficacemente come alternanza scuola-lavoro per gli studenti di diversi indirizzi liceali. I ragazzi dal pubblico sono intervenuti numerosi e il dibattito è continuato fino al termine dell’orario scolastico. Il direttore dell’ufficio in Italia del parlamento Europeo Bruno Marasà ha assistito alla mattinata ed è intervenuto per portare un saluto e per complimentarsi.

Per raggiungere a questo obiettivo tutti e diciassette gli studenti coinvolti sono stati seguite direttamente dagli autori e dai protagonisti del recital musicale, Paolo Barillari e Michela Ciusani; ognuna di loro (sedici studentesse e uno studente) ha seguito uno specifico percorso formativo durante l’anno scolastico (canto, danza, recitazione, preparazione di contenuti per il dibattito) per un totale, in media, di 40 ore.

Un enorme grazie a tutte/i loro: Lara Maffioli, Charlotte Martin (recitazione); Chiara Battistella, Caterina Colombo, Matilde Colombo, Daniela Gambalonga (canto); Giorgia Benedusi, Nicole Cerasola, Arianna Gatto, Paola Polifrone, Giulia Siclè, Alessia Stano (danza); Marta Bonassi, Ester Buratto, Marco Pangallo, Lorena Magnoni, Elisabetta Forlani (dibattito).

 

Nel frattempo, nell’ambito di altri progetti, la compagnia professionale che realizza “Europa : che Passione!” ha messo in scena per la prima volta le versioni spagnola (a Madrid), inglese (a Bruxelles) e francese (a Strasburgo)!

 

III - Per approfondire

1. Invito all'incontro "L'ITALIA E I MIGRANTI: LE POLITICHE EUROPEE E LE PROPOSTE DELLE REALTÀ LOCALI"
Le esperienze e le buone pratiche di accoglienza e di integrazione della Toscana a confronto - Firenze, 19 maggio 2017 ore 10:00

 

La Rappresentanza in Italia della Commissione europea organizza nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, in Piazza della Signoria a Firenze un interessante incontro con un triplice obiettivo: illustrare le attività dell’Unione europea e delle istituzioni nazionali, regionali e locali in tema di migrazione, condividere le buone pratiche di accoglienza e integrazione dei migranti in Toscana e raccogliere le testimonianze degli operatori coinvolti nell'accoglienza e nell'integrazione dei migranti per poi trasmetterle al Primo Vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans. L’incontro è strutturato in due sessioni: la mattina ci sarà la sessione plenaria con gli interventi istituzionali e la presentazione delle buone pratiche, e il pomeriggio ci saranno i gruppi di lavoro con i rappresentanti del terzo settore, gli amministratori locali, gli operatori coinvolti nell'accoglienza e nell'integrazione dei migranti in Toscana e l'accademia.

Per partecipare alla sessione plenaria e ai gruppi di lavoro è obbligatorio iscriversi qui:

Modulo di registrazione

Per maggiori informazioni sull'evento, incluso il trasporto per Firenze (disponibile gratuitamente al raggiungimento di 20 iscritti per ciascuna delle seguenti località), contattare:

Da Firenze: EDIC Firenze, tel. 055 244796,  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Da Siena: EDIC Siena: tel. 0577 232295,  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Da Pisa: EDIC Pisa: tel. 050 929947,  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

2. Focus su Agenzia Frontex e studi sulle migrazioni

Può essere utile consultare la scheda informativa sintetica in lingua italiana sull’Agenzia della guardia di frontiera e costiera (Frontex) dell’Unione europea, attiva dal 2005 e con sede a Varsavia e chiamata a gestire la cooperazione operativa alle frontiere esterne dell’Unione europea e dei paesi associati alla zona Schengen sul sito dell’Unione Europea https://europa.eu/european-union/about-eu/agencies/frontex_it. Da qui si può poi accedere al sito web ufficiale dell’Agenzia http://frontex.europa.eu/ (in lingua inglese) che è stata rivista e potenziata trasformandosi, dall’ottobre 2016, nell’attuale Agenzia di guardia di frontiera e costiera. Frontex non dispone di risorse proprie e attinge alle risorse e al personale dei paesi dell’UE. Il sito offre, tra l’altro, oltre a informazioni tecniche, l’accesso a rapporti e pubblicazioni e alla voce del menu “Trends and Routes” (mappe e informazioni sulle rotte e gli spostamenti monitorati). Nella seconda metà di maggio è prevista la Giornata europea dedicata alla comunità delle guardie di frontiera e costiera volta a rafforzare la comune appartenenza e conoscenza tra i diversi corpi nazionali che partecipano all’attività dell’Agenzia (http://www.ed4bg.eu/).

Analisi e suggerimenti forniti da un consorzio “Vision Europe”, formato da alcune tra le principali think tanks (“serbatoi di pensiero”, ovvero centri di ricerca orientati alla proposta di iniziative e risposte ai problemi politici, sociali ed economici) e fondazioni europee sono raccolti nel rapporto "Improving the responses to the migration and refugee crisis in Europe" (Migliorare le risposte nei confronti dei fenomeni migratori e della crisi dei rifugiati in Europa) http://www.vision-europe-summit.eu/migration-refugee-policy/.

Su interventi e rapporti di CONCORD, rete di organizzazioni nongovernative europee per l’assistenza e la cooperazione allo sviluppo, riguardanti la politica migratoria dell’UE si veda la sezione apposita del sito web ufficiale https://concordeurope.org/category/migration-coherent-policies/.

Per ricordarsi la storia degli italiani migranti del XIX e XX secolo lungo le rotte euroatlantiche si segnala il Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana (CISEI) di Genova http://www.ciseionline.it/ dove è possibile accedere ad un database e scoprire, magari, il tragitto di qualche antenato alla ricerca di migliori condizioni di vita e lavoro...

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